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Vita

Autore: Vittorio Alfieri

Numero di pagine: 464

È la primavera del 1790 quando Vittorio Alfieri inizia a scrivere la "Vita". Ha poco più di quarant’anni, ha già composto le tragedie e, soprattutto, sta sperimentando l’amara delusione della Rivoluzione francese, degenerata in violenza sotto i suoi stessi occhi. "Vita" segna per lui il culmine di un percorso di autoconoscenza, avviato nelle pagine di un diario giovanile e proseguito in generi letterari diversi: è una ricerca della propria identità nel metaforico specchio della mente, prendendo le distanze dal sé e creando un proprio personaggio. Così facendo l’autore riesce nel mirabile intento di estraniarsi dalla materia trattata per farla decantare, ove necessario, nel filtro dell’ironia. Come scrive Carla Forno, “Alfieri non intende tracciare un autoritratto fedele di sé. Traccia, all’opposto, un ritratto in divenire, che rifugge dalla confessione dell’inconfessabile. Anche per questo, nella 'Vita', le omissioni sono spesso rivelatrici, i silenzi eloquenti”. Questo è dunque molti libri in uno: le memorie dell’infanzia e le avventure della giovinezza, gli amori, la riflessione politica e infine quella poetica, che trasformano quest’opera...

Prestito, espansione e migrazione dei termini tecnici nelle lingue romanze e non romanze

Autore: Benedek Elemér Vidos

Numero di pagine: 422

E carmi e prose in vario stil

Autore: Damiano D'ascenzi

Numero di pagine: 100

Il volume – che raccoglie studi in parte già pubblicati – intende espor-re i risultati di una ricognizione del versante extra-teatrale del labora-torio alfieriano, condotta con uno sguardo privilegiato sul rapporto tra aderenze a paradigmi classici e scarti dalla norma ravvisabile nel confronto che l’Astigiano ebbe modo di esperire con generi letterari non direttamente collegati ai suoi prioritari interessi drammaturgici, quali la prosa oratoria, il dialogo, la satira e il canzoniere.

Giovanni Pascoli a Matera (1882-1884).

Autore: Giovanni Caserta

Numero di pagine: 96

Una delle pagine meno note ma certamente più avvincenti della vita di Giovanni Pascoli: gli anni di insegnamento a Matera come professore di Latino e Greco nel Liceo della città lucana. Un soggiorno segnato dall’insofferenza per una condizione che il Poeta avverte in tutta la sua precarietà e miseria; dalla tristezza, a volte cupa, per la lontananza dagli affetti familiari; e soprattutto dalla incapacità di adattarsi a un ambiente che sente lontano ed estraneo, perché, per lui, quella terra resterà sempre e comunque “l’Africa”, o meglio, “l’Affrica”.

Lettere a Oreste Macrí

Autore: Dario Collini

Numero di pagine: 3354

Con questo libro curato da Dario Collini, che raccoglie il lavoro di giovani ricercatori guidati da Anna Dolfi («GREM» «NGEM») che si sono occupati dei 17.000 pezzi epistolari del Fondo Macrì, si offre uno straordinario strumento di lavoro a chi si interessa di Ermetismo, di critica e poesia del Novecento italiano. Ombre dal fondo o ‘luci intermittenti’ che siano, i bagliori mandati dagli epistolari sono segni della genesi umana della cultura, visto che conservano traccia di quanto è legato al quotidiano che contribuisce alla costruzione della ‘grande’ storia e della progettualità; intellettuale e politica che l’accompagna. Ecco allora che letture, libri, riviste, collaborazioni, amicizie, risentimenti, viaggi, passioni letterarie e private emergono da questi regesti, a dare voce a un’epoca e ai suoi protagonisti.

Storia della storiografia italiana

Autore: Giuseppe Galasso

Numero di pagine: 224

Dalle cronache alle più impegnative scritture storiche medievali, l'Italia si dimostra un laboratorio di innovazioni e riflessioni di grande spessore nel contesto europeo. La storiografia umanistica e storici come Machiavelli e Guicciardini non sorgono, quindi, come estemporanee novità, e neppure è casuale il magistero italiano nell'Europa del Rinascimento. Questo alto profilo viene in parte disperso nella 'decadenza' italiana, finché con Vico, Muratori, Giannone si riapre una nuova grande stagione. Dal Risorgimento alla Repubblica il corso della storiografia italiana si fa molteplice e differenziato, in collegamento crescente con i paralleli sviluppi europei. Nel '900 la storiografia italiana è poi sempre più ricca di voci e di esperienze, che ne fanno un documento notevole della cultura contemporanea, pur mantenendo sempre una sua originale cifra di interessi e di metodi. Un ritratto d'autore del volto cangiante della storiografia italiana. Un profilo che definisce la fisionomia e la metodologia dello scrivere di storia nel nostro paese, sottolineandone l'organico rapporto con l'insieme della vita civile e culturale.

Della dissimulazione onesta - Rime

Autore: Torquato Accetto

Numero di pagine: 160

In bilico fra strumento del potere ed esercizio di libertà, la dissimulazione si pone come una delle arti, e delle armi, più raffinate della politica. In uno dei testi cardine della letteratura barocca, Accetto la descrive come un velo, che copre temporaneamente la verità per proteggerla, per impedire che si manifesti in modo inopportuno. Un capolavoro della pamphlettistica, cui fanno da controcanto le Rime, pubblicate per la prima volta in edizione moderna, che mostra tale conoscenza delle passioni e degli affetti umani da porsi come un gioiello di psicologia morale. Il sapiente commento di Edoardo Ripari guida il lettore attraverso tutto ciò che Accetto, in perfetta sintonia con il suo scritto, aveva scelto di tacere.

L'autore assente

Autore: Lodovica Braida

Numero di pagine: 224

L'editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all'estensione del mercato del libro, cresce sempre più l'affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d'autore. L'Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all'esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un'altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell'anonimato? Il silenzio d'autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo della censura ecclesiastica. Ma c'è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell'autore. Meglio dunque rifugiarsi nell'anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell'editoria italiana.

Della tirannide

Autore: Vittorio Alfieri

Numero di pagine: 400

Nella produzione letteraria di Vittorio Alfieri assumono grande importanza gli scritti politici, nei quali il grande pensatore diede libero sfogo al suo pensiero di un'ideale connessione della politica con la morale, esaltando la libertà individuale e il ruolo dei letterati nella società. Nel trattato Della tirannide (1777) Alfieri definisce la figura del tiranno, l'«infrangi-legge», colui che si trova a essere al di sopra delle leggi, sottratto a ogni controllo, e che può «farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità», dimostrando un energico accanimento contro tutto ciò che può impedire la libertà ideale. L'opera Del principe e delle lettere analizza il rapporto fra potere politico e letteratura libera. La virtù sconosciuta (1789) è un elogio classico-rinascimentale, retorico, celebrativo della virtuosa, solitaria levatura morale, incarnata dall'amico Gori Giambellini.

Filippo ; Saul

Autore: Vittorio Alfieri

Numero di pagine: 348

Filippo II di Spagna e Saul re di Israele, lontani nel tempo, identici nelle passioni. Filippo e Saul rappresentano le principali tappe dell'Alfieri tragico. Nella prima il poeta affrontava la storia moderna, nell'altra si gettava nella fascinosa riscrittura delle vicende bibliche. In entrambe campeggiano, grandiosi nella crudeltà e segnati da un destino di solitudine, i rispettivi protagonisti: Filippo, tormentato dai sospetti nei confronti della moglie e del figlio, e Saul, offuscato dalla follia e dalle responsabilità di fronte a Dio e al suo popolo. Due capolavori che Vittore Branca ha qui corredato con due saggi introduttivi e apparati bibliografi ci che sono stati ulteriormente aggiornati.

Amori

Autore: Giovan Battista Marino

Numero di pagine: 179

Tra i grandi testi della letteratura italiana una delle riscoperte più recenti è stato l'Adone di Giovan Battista Marino, che diversi studiosi hanno recentemente riproposto ai lettori moderni. La vena più autentica di Marino era nascosta nelle sue liriche, delle quali Alessandro Martini ha scelto e commentato le più belle sotto il titolo: Amori. Mai un poeta ha avuto una mente più gelida di quella del grandissimo letterato che fu Marino: mai poesia ha unito in modo così affascinante la morbida levigatezza del marmo e la liquidità ingannevole dell'acqua. In questi versi che parlano soltanto d'amore, non c'è nessuno slancio del cuore, nessun impeto erotico. La forza sensuale viene spossata e illanguidita senza diventare mai tenera; e chi trionfa è soltanto lo sguardo innamorato di sé, che contempla le immagini. Le minime occasioni - una donna che gioca ai dadi o alle carte, una donna che canta, piange o si lava le gambe - diventano ombre, disegnate sul «fugace argento» dell'acqua: perdute in uno specchio nitidissimo e funerario, che nessuna mano sposta. Oggi ammiriamo in queste liriche soprattutto l'incantevole grazia madrigalesca, che scioglie i concetti e le arguzie...

Saul. Filippo

Autore: Vittorio Alfieri

Numero di pagine: 350

Filippo II di Spagna e Saul re di Israele, lontani nel tempo, identici nelle passioni. Filippo e Saul rappresentano le principali tappe dell’Alfieri tragico. Nella prima il poeta affrontava la storia moderna, nell’altra si gettava nella fascinosa riscrittura delle vicende bibliche. In entrambe campeggiano, grandiosi nella crudeltà e segnati da un destino di solitudine, i rispettivi protagonisti: Filippo, tormentato dai sospetti nei confronti della moglie e del figlio, e Saul, offuscato dalla follia e dalle responsabilità di fronte a Dio e al suo popolo. Due capolavori che Vittore Branca ha qui corredato con due saggi introduttivi e apparati bibliografici che sono stati ulteriormente aggiornati.

Vittorio Alfieri e la cultura piemontese fra illuminismo e rivoluzione

Autore: San Salvatore Monferrato (Italy) , Piedmont (Italy)

Numero di pagine: 543

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