Alice nel Paese delle meraviglie
Autore: Lewis Carroll
Numero di pagine: 266Questo è il libro che ci riconcilia con la disgrazia più irrimediabile della vita: non essere mai adulti e poi, improvvisamente, non essere più bambini. Aldo Busi
Questo è il libro che ci riconcilia con la disgrazia più irrimediabile della vita: non essere mai adulti e poi, improvvisamente, non essere più bambini. Aldo Busi
Le esperienze umane non si discutono. È proprio il senso di questo libro, che per la prima volta racconta le storie incredibili dei numerari e delle numerarie, i membri dell'Opus Dei, che sono usciti dall'Organizzazione. Il reclutamento, la pressione psicologica - soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne - , l'uso del cilicio e della frusta (la cosiddetta "disciplina"), la rottura con le famiglie, la repressione sessuale, i libri "proibiti", la gestione del denaro, la malattia. Storie vere: dall'Italia alla Spagna, l'Inghilterra, la Germania, gli Stati Uniti, il Sud America. Ferruccio Pinotti svela come si vive veramente dentro quella che è ormai riconosciuta come una delle più potenti e controverse organizzazioni della Chiesa di oggi.
Reflections, questions, testimonies of writers and scholars on the difficulties of writing in times of war.
Sapendo di non avere nessuno da cui copiare, stavolta Aldo Busi ha deciso di plagiare se stesso. Ma L’altra mammella delle vacche amiche non è affatto il riciclo di Vacche amiche e nemmeno il suo seguito o la sua riscrittura: ne è lo sradicamento finale in forma di romanzo, il salto mortale della letteratura dalla padella della sessualità, umana a parole e maialesca nei fatti, alla brace politica della carne soprattutto femminile, e cotta a puntino. Quante finte amiche premono e si accalcano in queste pagine sperando di apparire uniche, diverse dalle altre, tutte vacche al trogolo. Sono donne a priori e a oltranza, petto in fuori e psiche in dentro, impazienti di farsi macellare, insaccare e mettere in vendita, meglio se da uno scrittore imprendibile, ricco non solo di sense of humour ma anche di disarmante tenerezza, con la sua capacità di cogliere, in una fetta di salame tagliata di sbieco, il trasalimento di un’emozione in agguato sin dall'infanzia. Ed eccoci precipitare nel gorgo di un intrigo dagli esiti innumerevoli e apertissimi, tanto più labirintico in quanto chi lo ordisce lo fa a propria insaputa. Tocca al lettore scioglierne i nodi, incluso quello che chi...
Come si fa a dimenticare a comando? Com'è possibile perdere per strada la memoria di una storia, se prima non si ha la pazienza di recuperarla passando al setaccio tutto quanto l'ha riempita da venticinque anni a questa parte? È quello che si accinge a fare lo Scrittore, seduto su una sedia all'inizio della Rambla e proprio nessuna voglia di scrivere e di vivere come gli altri. Contraltare di questa sua volontà di oblio programmatico e globale è la figura cicciuta e tracagnotta dell'especialista, un docente universitario che di sé non ha mai saputo niente di essenziale, a parte di essere basso di cavallo e di farsene un cruccio mortale. Alle spalle e attorno l'especialista, una caleidoscopica orda di parenti che rimescolano i propri sessi e li sovrappongono, una consorteria di avidi, esaltati e feroci come conigli stipati dentro una comune gabbia di pregiudizi, rancori, omertà, tic di finta trasgressione e segreti di Pulcinella. Per lo Scrittore affezionarsi all'especialista e tenere il conto dei ribaltoni della sua sagrada familia è un tutt'uno, un po' perché simpatizzare con i mostri è l'unico modo per non farsene sbranare, un po' perché per fare chiaro bisogna prima...
Nel mal Paese si muore, in un carcere, con otto costole rotte e due buchi in testa, ufficialmente per un infarto oppure picchiati dopo un fermo di polizia: si muore perché chi è stato affidato allo Stato puo’ anche morire per mano dello Stato, come Federico, Marcello, Stefano e la lista, purtroppo, non si ferma qui. Nel mal Paese si muore perché lo Stato non ti mette in condizioni di vivere dignitosamente e ti cerca soltanto tramite Equitalia oppure l’Agenzia delle Entrate. Si muore perché l’abbandono dello Stato porta alcuni cittadini a vedere nella morte l’ultima speranza. Nel mal Paese si muore in una fabbrica dove si lavorava per tre euro l’ora. Si muore perché non esistono piu’ i diritti per i lavoratori ed i governi, invece che diffondere i diritti a tutti, preferiscono toglierli anche a chi ha ancora la fortuna di avere qualcuno. Nel mal Paese si vede ancora lo straniero come il nemico, l’italiano medio non è razzista ma... c’è sempre un “ma”. Alcuni partiti fanno la guerra all’immigrazione ma non dicono che gli immigrati lavorano, producono e sono indispensabili per il futuro di questo Paese. Nel mal Paese c’è ancora un fortissimo...
Questo libretto ha una s trana furbizia: è uno svelto e mimetico felino letterario. Giorgio Manganelli
Chi altri avrebbe osato scrivere la sua “autobiografia non autorizzata”, offrendola spericolatamente in pasto al mondo in una lingua affabulatoria, epigrammatica, sincopata, di un’eleganza senza pari e di un’oscenità scatenata e al contempo scanzonata? Aldo Busi compie qui un viaggio che riconduce al punto di partenza, secondo un percorso circolare nel quale nulla accade perché tutto è già accaduto e non resta che prendere atto della verità così come la scrittura la riconosce, la indaga e la costringe a uscire allo scoperto, attraverso lo smascheramento spietato dell’imperfetta menzogna coltivata per tutta una vita da personaggi della piccola, media e grande borghesia, ordinari incantatori che vorrebbero sottrarsi e restare misteriosi ma finiscono per venire centrifugati in questo potente caleidoscopio delle umane vanità, cui non sfugge nemmeno chi ne scrive per chiamarsene fuori. Ancora una volta lo scrittore ci coglie di sorpresa avventurandosi in zone fra le meno seriamente esplorate dei rapporti tra uomini e donne, come quella dell’omosessuale innamorato di alcune elette e dannate a non averlo e a non farsi avere, pena il perderlo e con lui perdere...
Se l'espressione "fare l'amore" è ormai enigmatica, che cosa significherà nel terzo millennio "fare sesso"? Nel tentativo di dare una risposta, gli autori di questo romanzo si ritrovano alle prese con un ginepraio di questioni laterali e tuttavia fondamentali: rapporti di coppia, giochi delle parti, malattie cosiddette veneree, delitti assurdamente definiti passionali, chirurgia chissà perché estetica. E ancora: pornografia, sentimentalismo, giovanilismo, impotenza, dipendenza da social network - drammi fasulli e autentiche commedie che continuano ad avvincere e a deprimere l'opinione pubblica. Perché a quanto pare il bello e il brutto del sex stanno tutti nell'about. Saltando come funamboli da un luogo comune all'altro, adoperando ogni bussola a disposizione e perdendole tutte strada facendo, Marco Cavalli e Alessandro Zaltron disegnano una tragicomica mappa dell'Eros che ha una delle sue attrattive nei tanti e diversi colori di cui è tappezzata. About sex è uno scanzonato, serissimo zig-zag tra i miti e i riti, le frasi fatte e i conti in sospeso di un'esperienza considerata ancora oggi, a torto o a ragione, imprescindibile: un "distillato di gradi diversi di...
Texts of literary criticism on 100 chosen Italian novels, in part already published with the same title in 1986 in the weekly journal L'Europeo.
È un viaggio fisico, ma soprattutto del pensiero, quello in cui Busi conduce il lettore tra le pagine di questo libro. Da Parigi a Bali, rievocando vecchi amanti irrimediabilmente perduti e nuovi incontri che deludono prima ancora di concretizzarsi in qualcosa di più di uno sguardo e un appuntamento preso al volo. Il narratore finisce così per tornare alla sua vecchia casa: grande, riccamente arredata, sarebbe perfetta per accogliere amici, una festa, un nuovo amore. E invece rimane vuota, a far compagnia al padrone di casa le sedie, i divani intonsi, gli oggetti preziosi raccolti nel corso dei viaggi di tutta una vita. La sua è una segregazione volontaria, che gli permette di evocare un passato cui torna proprio perché vissuto da un sé che ormai è altro, di riflettere sull’amore e la mancanza dello stesso, su ciò che le sue esperienze personali gli rivelano della condizione umana.
Ma allora che cos’è questo Cortigiano se non un mer aviglioso trattato scientifico sulle strategie della rappresentazione di sé, cioè sull’essere degli esseri umani? Aldo Busi e Carmen Covito
Un diario di viaggio, un viaggio in Madagascar, lungo le false piste turistiche, a snidare le bellezze più autentiche, allontanandosi dai miraggi di plastica con cui le guide tentano, in questo caso invano, di nasconderne le immagini più vere. Che a volte, sì, sono anche le più scolorate. Nella scrittura unica di Aldo Busi questo procedere è uno scivolare di parola in parola tra i colori più profondi delle isole, tra dialoghi con conchiglie disposte all’ascolto, incontri con gechi simpatici e bimbette in vendita, dialoghi rivelatori con compagni di turismo che hanno perso ogni contatto con la propria umanità: loro che ricordano solamente l’artificio di un ricordo, sviluppandolo da un rullino di una macchina fotografica. E poi lei, Hanta, la ragazza più bella di Lakana Vezo, “la divinamente bella Hanta, la struggentemente compassionevole Hanta, la dignità fattasi bellezza e donna e persona”, il miraggio e il calore di un ricamo su una camicia. Un mirabile insieme di “appunti presi su settantadue fogli di scartafaccio”, per chi riesce a guardare, viaggiare e leggere con gli occhi spalancati.
Un galateo al vetriolo, ironico e dissacrante, curioso per gli uomini e utilissimo anche per le donne, nello stile raffinato dello scrittore italiano più provocatorio.
Coppia improbabile, quella formata dall'industriale Celestino Lometto da Mantova, produttore di collant, e da Angelo Bazarovi, intellettuale poliglotta e laureando presso l'Università di Verona: a farli incontrare ci pensano le rispettive necessità, quella di vendere i propri prodotti all'estero per l'uno, quella di guadagnare qualche soldo per l'altro. Ma ciò che era nato come necessario sodalizio lavorativo si complica quando Lometto coinvolge Bazarovi nella gestione della sua famiglia e nei suoi piani megalomani su di essa. Attraverso le disavventure del Bazarovi Aldo Busi compone, in questo romanzo edito per la prima volta nel 1985, il ritratto magistrale dell'Italia di provincia e dell'ignoranza che, accoppiata al culto per il denaro, ne costituisce spesso il tratto più rilevante.
Un romanzo che è la storia di un'autoeducazione selvaggia, attraverso una folta sequenza di avventure, incontri, fagocitazioni, seduzioni e soprattutto fughe, perché la vocazione del protagonista è quella di evadere da ogni esperienza che tenda a chiudersi su se stessa.
Le più alte sfere dell’amore, l’amore che riscalda, che congela, l’amore nelle case accanto. Amore, dove gli uccelli cantano lodi, amore, remi che fendono il mare, amore ieri, amore oggi, amore domani.Sin dagli inizi dei tiepidi anni novanta, Natalia Aspesi tiene sulle pagine del Venerdì di Repubblica la rubrica «Questioni di cuore».Frotte di italiani corrono a scriverle. Frotte di italiani corrono a leggerla. Una pioggia di lettere,spesso scritte a mano, o e-mail; un grande coro italiano sull’amore e su tutto ciò che circonda quelloche è l’oggetto luminoso – e così misterioso! – che muove il mondo.Selezionare, montare questi dialoghi in un’unica grande sceneggiatura, l’epos amoroso italiano, sorprende. Le lettere distanti, geograficamente, temporalmente, dialogano come per meraviglia, quasi secondo un ordine precostituito; è l’ordine del destino, quello dei sentimenti, grande comune denominatore dell’essere umano. Ne emerge un grande romanzo polifonico italiano.C’è chi si innamora follemente, in questo libro.C’è la minorenne abbandonata da un uomo di ventinove anni, con cui viveva un amore clandestino.Il professore che ha bisogno...
SAGGIO (30 pagine) - SCRITTURA CREATIVA - Le citazioni più belle dei grandi narratori, rivolte agli scrittori d'oggi Chi, meglio di uno scrittore, può condensare in poche parole pensieri, umori, stati d'animo, emozioni? E, soprattutto, chi può farlo in modo evocativo, intelligente, ispirato, divertente, con talento, per incuriosire e farci restare sgomenti, a pensare sui concetti espressi, soprattutto quando si parla dell'argomento che più ci sta a cuore, ovvero la scrittura? In questo piccolo ebook ospitiamo alcuni fra i più grandi scrittori di ogni tempo, ed è attraverso le loro parole, le loro citazioni, che apriamo una finestra sul mondo della scrittura, della letteratura e dell'editoria, per raccontare magnifiche storie in poche, straordinarie battute che ci faranno riflettere, sorridere, piangere, innamorare o infuriare. E capire meglio come diventare a nostra volta dei bravi scrittori. Franco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Gialli Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi "Caligola – Impero e Follia", "Ira Domini", "Il segno dell'untore", "Roma in fiamme", "I bastioni del ...
Questa biografia, che ci presenta il giornalista, lo scrittore, ma soprattutto l’uomo Luca Goldoni, consta di tre parti che non si presentano l’una di seguito all’altra, come tre discorsi nettamente separati, tre sconosciuti in fila da qualche parte che a malapena si accorgono della presenza altrui, ma si accavallano, si interrompono reciprocamente, si danno il cambio, come tre amici che si ritrovano dopo lungo tempo e, ansiosi di raccontarsi agli altri, intrecciano le loro voci creando un chiacchiericcio tutt’altro che fastidioso. Ed ecco allora che le parole dell’amico Ruggero Cerizza ricostruiscono episodi, frammenti della vita di Luca Goldoni inserendoli nel contesto storico di appartenenza, non solo per dotarli di spessore e consistenza, ma anche perché sono avvenimenti (della storia italiana o mondiale) che, accaduti sotto gli occhi di Luca, gli hanno fornito non solo materiale per i suoi pezzi, ma anche spunti di riflessione sull’umanità e su di sé. Ma qual è questo contesto? E’ quello dell’Italia novecentesca, che conosce il Fascismo, entra in guerra, faticosamente si risolleva, attraversa gli anni ’70 e ’80 con i loro chiaroscuri e tra mille...
Abbandonato l’utero dello stampatore il libro si trova di fronte la spaventosa giungla del mercato. Editori rivali, eserciti di concorrenti, scrittori invidiosi, cecchini della critica, influencer malevoli. E su tutti domina il nemico mortale: l’indifferenza del mondo. Contro questi pericoli l’editore provvede a sostenere alcuni dei nuovi nati con squadre di promotori, uffici stampa, agenti pubblicitari. La claque del libro ricostruisce la storia delle promozioni editoriali nei secoli. A cominciare da Peter Shöffer, collaboratore di Gutenberg che nel 1469 per primo ebbe l’idea di stampare un foglio con diciannove titoli e di affiggerlo ai muri. Il libro di Ambrogio Borsani ripercorre le tappe fondamentali delle operazioni di sostegno al libro intrecciandole con la storia della pubblicità. Da Shöffer a Renaudot, primo teorico dello scambio. Da Parmentier a Diderot, infaticabile promotore dell’Encyclopédie. La grande stagione dei manifesti, da Chéret a Depero. Si ricostruiscono le case-histories di lanci clamorosi come quello di Fantomas, l’esempio più sorprendente di marketing tra i libri seriali del primo Novecento, e altri eventi straordinari come Via col vento...
La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall&'inizio che non è libera, perchè legata ad Albert. &"Stia attento a non innamorarsene&", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile.
Ma davvero è successo tutto questo? In un libro di novecento pagine, una cavalcata in quel vero romanzo che è stata l'Italia degli ultimi trent'anni. È come guardare un film sulla nostra vita, in cui gli avvenimenti sono raccontati mentre succedono. Si comincia con Aldo Moro nella prigione del popolo, nell'anno che ha cambiato tutto. E poi, l'ascesa della mafia, il rapporto stretto tra crimine e potere, la guerra e i segreti di Cosa Nostra, i morti e i soldi che li hanno accompagnati. I grandi condottieri dell'industria tra sogni e corruzione, la fine ingloriosa della Prima repubblica, l'ascesa della televisione e del suo magnate, il Nord conquistato dalla Lega, il nuovo potere del Vaticano, la rivalutazione del fascismo, la crisi e la deriva. La nostra storia in cinquecento storie: anno per anno, i protagonisti, i fatti, le parole, le vittime e i vincitori, le resistenze, la musica e le idee che hanno costruito il nostro paese. Un libro per ricordare quanto è successo e per scoprire che - molto spesso - le cose non erano andate proprio così.
Come si scrive un incipit? Di cos’è fatta la struttura di un romanzo? Come riuscire a dare un vero spessore a un personaggio letterario? Quali sono gli ingredienti di una scena madre che porti in visibilio il lettore senza trascinarlo nei territori della retorica? Da Gogol’ a Nabokov, da Camus a Tolstoj, da Gadda a Proust a Philip Roth, Seminario sui luoghi comuni è il più godibile ed efficace manuale di scrittura creativa che si possa immaginare perché composto proprio con «l’aiuto» dei grandi scrittori.Con sagacia, ironia, profondità, Francesco Pacifico analizza 37 passi celebri di altrettanti giganti della letteratura attraverso i quali imparare a scrivere, ma prima ancora a entrare con più consapevolezza dentro i libri che hanno segnato il nostro immaginario. In questo modo, ad esempio, potremo prima leggere una celebre e godibilissima scena di Colazione da Tiffany, e subito dopo ci verrà chiesto di prestare attenzione a una serie di dettagli e meccanismi ai quali forse non avevamo mai fatto caso ma che costituiscono il «vero segreto» della scena in questione, il suo «dietro le quinte». Così facendo non solo familiarizzeremo come non credevamo di poter fare ...