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Luce e ombra

Autore: Cristina Grazioli

Numero di pagine: 204

Dai raffinati ‘ingegni’ quattrocenteschi di Brunelleschi alla complessità delle ricerche legate alla luce nelle Avanguardie primo novecentesche, con uno sguardo alle potenzialità messe a disposizione dalle nuove tecnologie, Cristina Grazioli ripercorre l’itinerario compiuto dalla luce a teatro mettendo a segno acquisizioni tecniche e innovazioni estetiche.

La grande trasformazione

Autore: AA.VV.

Numero di pagine: 208

Il convegno La grande trasformazione. Il teatro italiano fra il 1914 e il 1924, di cui qui pubblichiamo gli atti, ha inteso indagare l’evoluzione della scena italiana durante gli anni del primo conflitto mondiale a cento anni dalla sua conclusione. L’attenzione si è concentrata non solo sul periodo che ha preceduto l’avvio delle ostilità, ma anche, e per certi versi soprattutto, sulle eredità degli anni successivi. Di qui la periodizzazione indicata nel titolo, che può forse apparire sorprendente a un primo sguardo. Eppure è in questo decennio, segnato fra l’altro da violente e profonde trasformazioni politico sociali – dalla Grande Guerra appunto, agli echi della Rivoluzione d’Ottobre, all’avvento del Fascismo – che il teatro comincia, da un lato, a mostrare le crepe che si stanno aprendo dal punto di vista della sua eredità ottocentesca e dall’altro lato a evidenziare alcuni primi elementi di discontinuità. Il convegno ha approfondito questi temi sia osservandoli analiticamente sia intrecciandoli fra loro, entrando nel vivo di un tempo teatrale di estremo interesse, di cui non erano stati forse ancora esplorati a fondo i gangli principali.

Alle origini di una nuova era

Autore: Elena Di Raddo

È possibile definire il primordialismo come un movimento d’avanguardia trasversale alle correnti artistiche degli anni Trenta? E qual è stato il ruolo della ricerca astratta italiana in tale movimento? A queste domande prova a dare risposta il presente volume, che ripercorre i passi mossi dal filosofo Franco Ciliberti come teorizzatore del primordialismo e fondatore di una rivista (1938) e di un gruppo (1941) che riuniva quelle figure di intellettuali, artisti, architetti e letterati a suo parere riconducibili a una comune idealità primordiale. Le iniziative di Ciliberti si intersecano con la storia, la politica e l’estetica e si offrono quale occasione per riflettere sulla possibilità di individuare, nel panorama artistico italiano e internazionale, una linea dell’arte che unisca filosofia, creatività e progettazione. L’autrice mette in evidenza aspetti e rapporti tra le opere artistiche e le teorie estetiche, configurando il primordialismo come una lettura alternativa dell’arte degli anni Trenta rispetto al realismo magico, all’astrazione e al futurismo, con i quali si confronta, ma dai quali allo stesso tempo si distingue.

Griffa!

Autore: AA. VV.

Numero di pagine: 114

Con prefazione di Enrico Crispolti Nell'ambito di una rilettura filologica del Futurismo, nei suoi sviluppi temporali e nel progressivo ampliamento degli interessi, acquista un valore significativo la riproposizione di una rivista futurista del 1920 pressoché sconosciuta. Griffa!, dal nome di battaglia di fazioni perugine dal Duecento al Quattrocento, fu un periodico dei futuristi umbri che uscì ben presto dalla provincia per assumere un ruolo nazionale, sia per le firme che vi scrissero, sia per le redazioni romana e milanese e le altre corrispondenze, sia per la diffusione in molte città del centro-nord. Diretto da Gerardo Dottori e Alberto Presenzini Mattoli, uscì per quasi l'intero arco del 1920 in dodici numeri. Voleva svegliare l'ambiente culturale dell' Umbria, che viveva una lunga stagione di letargo, ma finì per essere una delle voci autorevoli degli sviluppi del Futurismo a livello nazionale, ospitando testi di Marinetti, Bottai ed altri esponenti del Movimento ed occupandosi di arte, musica, letteratura e costume. Il volume riproduce in fac-simile l'intera collezione della rivista, conservata in raccolte incomplete in poche biblioteche pubbliche. L'Associazione...

Sinestesie. Rivista di studi sulle letterature e arti europee

Autore: Associazione culturale internazionale "Sinestesie"

Numero di pagine: 192

Poesie di Giuseppe Ricciardi per la prima volta riunite, con aggiunta di varie inedite

Autore: Giuseppe Ricciardi

Numero di pagine: 227

«L’Italia è»

Autore: Autori Vari

Numero di pagine: 385

Fuori dalla retorica e dai revisionismi arbitrari e strumentali, il volume si interroga sul ruolo del Mezzogiorno nel fare l’Italia e nel costruire lo Stato-nazione lungo il Risorgimento e fino ai primi cinquant’anni. Lo fa chiamando in causa il dialogo tra specialismi diversi con proposte di ricerche i cui esiti dal caso studio convergono verso linee interpretative più generali. Intanto il problema della partecipazione alla causa patriottica; emerge dai lavori la presenza di figure collocabili nei gruppi dirigenti, ma anche quella di un popolo minuto, di figure più “nascoste”: di artieri, bottegai, modesti commercianti, di artigiani/strumentisti componenti le bande musicali e per la maggior parte analfabeti. Viene così messa alla prova la categoria di «rivoluzione», ma anche quella di “controrivoluzione”, “guerra civile”, “conflittualità”. Dopo l’Unità, di fronte alle complesse problematiche legate alla transizione e al progetto di nazionalizzazione, si ricorre ai canali istituzionali (scuola, esercito, famiglia) ma si mettono anche in campo pratiche e modalità diverse per educare e sollecitare senso comune: oltre a scritture e a comunicazione orale, ...

Storia della rivoluzione italiana dalla fucilazione del re Giovacchino Murat ai moti del 31 e 48

Autore: Giovanni Baldi

Numero di pagine: 453

Il martirio di San Sebastiano

Autore: Gabriele D'Annunzio

Numero di pagine: 432

"Il martirio di San Sebastiano" venne scritto tra il 1910 e il 1911, frutto dell'intenso fervore creativo scaturito dall'incontro di Gabriele d'Annunzio con Claude Debussy. "Il martirio", però, non è soltanto la felice combinazione di due artisti di così eccezionale statura, ma anche la più importante affermazione del Vate come uomo di spettacolo e "metteur en scène", in grado di plasmare il proprio virtuosismo lirico sulle esigenze di una scintillante "partitura verbale" (qui, fra l'altro, in una lingua estranea - il francese padroneggiata con incredibile perizia), coniugandolo perfettamente non solo con le note di Debussy, ma anche con le "visioni" di uno scenografo-costumista della genialità di Bakst, la straordinaria creatività di un coreografo come Fokine e il magnetico carisma interpretativo di Ida Rubinstein. Spettacolo colossale, leggendario, accanitamente discusso, "Il martirio", rappresentato il 22 maggio 1911 al Théâtre du Châtelet (e poi ripreso, con minime varianti, all'Opera di Parigi nel 1922 e alla Scala di Milano nel 1926), concretizzò, anche grazie a un cast irripetibile, le più ardite e folgoranti intuizioni sceniche del poeta pescarese. L'opera...

Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli uffiziali dell'esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare

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