APM – Archeologia Postmedievale, 25, 2021
Autore: Giuliano De Felice
Numero di pagine: 212Già oltre un quarto di secolo fa, con il convegno “Archeologia Postmedievale: l’esperienza europea e l’Italia” (1994, poi pubblicato nel 1997), il tema della “fine cronologica” del senso dell’archeologia venne risolto con l’indicazione che si trattava di un falso problema, anche ironizzando sul concetto implicitamente svalutativo di “tardo”, soggettivamente applicato in archeologia secondo la specializzazione cronologica dei vari ricercatori. Senza trascurare la “condizione privilegiata che caratterizza l’archeologia postmedievale come area di ricerca intrinsecamente pluridisciplinare” e le potenzialità di sviluppare modelli interpretativi generali utili anche ad altre archeologie, grazie alla maggiore ricchezza qualitativa di fonti di natura differente su un unico oggetto (Archeologia Postmedievale, 1, p. 15). In realtà, nulla è “tardo”, in archeologia, ma ogni evidenza archeologica – stratificata o non – ha, molto più semplicemente, la sua cronologia. Non è quindi la cronologia a qualificare un bene come archeologico o meno, anche a dispetto dell’ingiustificata posizione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22 gennaio...