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Italiani, brava gente?

Italiani, brava gente?

Autore: Angelo Del Boca

Numero di pagine: 316

Negli anni che vanno dall’unità del nostro Paese alla fine della seconda guerra mondiale si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà. In genere le stragi sono state compiute da «uomini comuni», non particolarmente fanatici, non addestrati alle liquidazioni in massa. Uomini che hanno agito per spirito di disciplina, per emulazione o perché persuasi di essere nel giusto eliminando coloro che ritenevano «barbari» o «subumani». Angelo Del Boca esamina, in questo libro, gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: i massacri di intere popolazioni del meridione d’Italia durante la cosiddetta «guerra al brigantaggio»; l’edificazione nell’isola di Nocra, in Eritrea, di un sistema carcerario fra i più mostruosi; le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxers; le deportazioni in Italia di migliaia di libici dopo la «sanguinosa giornata» di Sciara Sciat; lo schiavismo applicato in Somalia lungo le rive dei grandi fiumi; la creazione nella Sirtica di quindici lager mortiferi per debellare la resistenza di Omar...

Il mio Novecento

Il mio Novecento

Autore: Angelo Del Boca

Numero di pagine: 688

Questo libro vuole offrire, come scrive Del Boca nell’introduzione, «una visione del Novecento e dintorni» intrecciando il racconto della vita dell’autore con gli avvenimenti di cui è stato testimone. Da questo punto di vista, esso è un’autobiografia, precisamente l’autobiografia di uno dei più importanti storici e «inviati speciali» del nostro secondo dopoguerra. Poiché, però, nelle sue pagine accade spesso che la memoria non torni al passato con gli occhi del presente, ma si serva di reportages d’epoca, pagine di diario e appunti stesi in presa diretta, esso è anche uno di quei rari libri in cui momenti e personaggi fondamentali del Novecento vengono descritti e colti nell’istante stesso in cui rispettivamente si danno e agiscono. Da Benito Mussolini che il 16 luglio 1944, sulla piazza d’armi di Genzevag in Germania, passa in rivista la divisione Monterosa e si presenta al cospetto dell’autore tremendamente invecchiato, pallido, con le guance scavate, l’occhio spento, la pelle cascante sotto il mento e la divisa che, senza gradi e simboli, accentua la sua aria dimessa; ad Albert Schweitzer, il «grande dottore bianco» premio Nobel per la pace che,...

La nostra Africa

La nostra Africa

Autore: Angelo Del Boca

Numero di pagine: 434

La nostra Africa non è il titolo di un libro nostalgico dei «bei tempi delle colonie» e quel possessivo «nostra» non va inteso nel senso in cui gli italiani del fascismo interpretavano il «Mare nostrum». Se infatti c’è uno storico che più di ogni altro ha avuto il coraggio di dire tristi verità sulla colonizzazione e di smantellare uno dei miti più cari agli italiani, quello del «bono italiano», nato come compensazione alle numerose man-chevolezze, diciamo così, che abbiamo esportato anche in terra d’Africa, questo è stato Angelo del Boca. Si potrebbe dire che la storiografia delle colonie italiane va vista in due tempi: prima di Del Boca, quando anche gli storici ben intenzionati non volevano credere che noi ci eravamo comportati come tutti gli altri co-lonizzatori, e dopo Del Boca, quando le prove da lui trovate – tra una certa ostilità generale – avevano as-sunto il colore definitivo della verità. Tutto questo non ha mai voluto significare che gli italiani non abbiano amato l’Africa o che nelle colonie siano arrivati solo stupidi e feroci generali, come Graziani o altra gente di malaffare. La storia d’oltremare dell’Italia è stata più breve di...

Da Mussolini a Gheddafi

Da Mussolini a Gheddafi

Autore: Angelo Del Boca

Numero di pagine: 388

Splendido nella sua uniforme, in piedi nella macchina, guardava oltre la folla e sorrideva con il volto leg-germente inclinato all’indietro. Così Angelo Del Boca descrive il suo primo incontro con uno dei personaggi che avrebbero segnato la storia del Novecento Ancora ragazzino, rimarrà colpito dalla perfetta somiglianza tra l’uomo che aveva di fronte a sé e l’immagine che lo ritraeva sulla medaglia portata al petto da tanti gio-vani balilla come lui. Rivedrà quel nuovo Cesare pochi anni dopo, in Germania, in un campo di addestra-mento per il ricostituito esercito italiano. Già non era più l’intrepido condottiero, ma il capo di uno Stato di-mezzato, sprovvisto della sua capitale, e le cui risorse erano sistematicamente saccheggiate dai nazisti. E lo rincontrerà molti anni dopo, quando verrà in possesso dei 120 telegrammi con cui il nuovo Colleoni autorizzava l’utilizzo dei gas venefici nella guerra d’Etiopia. Il dittatore Mussolini era morto da ventitré anni, e il giornalista Del Boca pubblicava su «Il Giorno» il testo integrale di quei telegrammi che avrebbero diviso gli italiani. Il mondo stesso era diviso in blocchi, ancora attraversato dagli ultimi...

A un passo dalla forca

A un passo dalla forca

Autore: Angelo Del Boca

Numero di pagine: 256

La conquista italiana della quarta sponda è costata alle popolazioni della Libia, nell'arco di vent'anni, centomila morti. Un numero enorme di vittime, se si pensa che il Paese contava, al momento dell'invasione, appena ottocentomila abitanti. Dunque un libico su otto ha perso la vita - nei combattimenti, nei lager infernali della Sirtica, nei penitenziari italiani, o appeso alla forca - nel tentativo disperato di difendere la propria patria. Sinora si conosceva il dramma del popolo libico essenzialmente da libri redatti in base a documenti di fonte italiana ed europea, a volte incompleti e spesso poco imparziali. Nel 2006 Angelo Del Boca ha avuto l'opportunità di poter consultare un documento di cui si ignorava l'esistenza: le memorie di Mohamed Fekini, capo della tribù dei Rogebàn, uno dei più irriducibili oppositori della dominazione italiana. A uno storico italiano si prospettava così l'occasione di studiare il pensiero, i sentimenti, le strategie politiche e le trame degli altri e, nello stesso tempo, di mettere a confronto le due versioni dei fatti.

Gas in Etiopia

Gas in Etiopia

Autore: Simone Belladonna

Numero di pagine: 177

«La guerra d’Etiopia non è stata soltanto la più grande campagna coloniale della Storia contemporanea, ma anche, probabilmente, la miccia che ha fatto scoppiare la seconda guerra mondiale. Mussolini cominciò a prepararla sin dal 1925 e volle che fosse una guerra rapida, micidiale, assolutamente distruttiva. Per questa ragione mandò in Africa orientale mezzo milione di uomini armati alla perfezione, tanti aeroplani da oscurare il cielo, carri armati e cannoni in numero tale da sguarnire le riserve della madrepatria. E per essere sicuro della vittoria, autorizzò anche l’uso di un’arma proibita, l’arma chimica, sulla quale l’autore in questo libro ha raccolto con grande perizia tutte le informazioni possibili. Per cominciare, ha esplorato, per primo, gli archivi americani del FRUS, dove sono raccolti i dispacci degli alti funzionari degli Stati Uniti sulla preparazione della campagna fascista contro l’Etiopia. Si tratta di documenti di estrema importanza, perché rivelano le mosse del fascismo in armi e ne analizzano, giorno dopo giorno, la pericolosità per la pace nel mondo. Poiché il libro costituisce, in primis, la denuncia dell’impiego dei gas velenosi e...

Sudditi di Libia

Sudditi di Libia

Autore: Gabriele Bassi

Numero di pagine: 225

Cosa scrissero e pensarono gli italiani a proposito dei libici al tempo delle colonie? L’immagine di un suddito arretrato ed “incivile” fu frequente, funzionale a dare legittimazione al dominio coloniale e nobilitare la sua presenza “civilizzatrice”. Ma al tempo stesso la percezione italiana dei libici si trasformò nello spazio e nel tempo, anche a seguito di quanto avvenne nel frattempo nella madrepatria e nella colonia. La propaganda fu sempre un prezioso strumento della politica coloniale, e ogni colonialismo si è accompagnato ad una grande diffusione di razzismo e di pregiudizi. Ma quale relazione vi fu fra gli stereotipi e la politica coloniale? Furono i primi ad indirizzare la seconda o, al contrario, fu il potere italiano a manipolare l’immagine stereotipata dei sudditi coloniali? Questo ampio e documentato studio fornisce una risposta, facendo emergere la coesistenza di entrambi i fenomeni, lungo tutto il trentennio dell’Italia liberale e fascista, sulla Quarta Sponda.

Storia del XX secolo

Storia del XX secolo

Autore: Giuliano Procacci

Numero di pagine: 612

L'improvvisa accelerazione della storia che si è conclusa con la caduta del muro di Berlino impone a tutti, e in particolare agli studiosi, la riconsiderazione e il ripensamento di giudizi che parevano acquisiti. Il volume si distingue da altre recenti sintesi della storia del XX secolo principalmente per due aspetti: per una maggior aderenza al criterio della diacronia e soprattutto per aver assunto come principale chiave interpretativa la categoria dell'interdipendenza. La “globalizzazione”, di cui quotidianamente si parla, risulta così essere il punto di approdo di un processo e di un travaglio di lunga durata.

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